17 «La avidita, cosicche da sorseggiare all’uomo instancabilmente vino di ambizione, per tocco della depredazione, insieme la water della roba, fa affinche tutti arde di arsione d’impadronirsi d’ogni minimo umano e bene codardo e disprezzata, ora cosicche tanto padrone di incluso il restante» (voi. cit., pp. 548-549). «E nell’eventualita che tal avvicendamento sfrenatamente corrono mediante il giannetto del lor ambizione ovvero mediante il corsiero dell’apetito inappagato, caggiono, e non e chi gli ritenga, nella fossa dell’infamia eterna e sciagura inremediabile» (ivi, p. 550).
18 Cfr. G. spruzzo, chiosa del quoziente, cit., pp. 257, 259. Delle Rime del percentuale, piu in avanti alla vecchia copia del Solerti, si hanno coppia antologie dovute al vegetazione: Milano, Rizzoli, 1934; Milano-Napoli, Ricciardi, 1952. Petrocchi, Firenze, Le Monnier, 1951.
20 4. sopra codesto questione poetico, vedi le osservazioni del vegetazione, nella sua Storia della insieme di scritti italiana. voi. 1945, p. 561; e del spruzzo, op. cit., pp. 291-297.
21 E da nominare soprattutto lo abbozzo del tormento: I trattatisti italiani del concettismo e Baltasar Gracian, inesperto, nel occasione in cui fu nota (1899): affinche si puo sognare allora nella quarta allestimento dei Problemi di bellezza, Bari, Laterza, 1949. Parecchio oltre a recenti le pagine del Flora sul «Cannocchiale recensioni app incontri per etГ aristotelico» (nella sua Storia della bibliografia italiana) e il riunione: «Teorie secentesche del concettismo» nel elenco di Giulio Marzot, L’ingegno e il genio del Seicento, Firenze, «La nuova Italia», 1944. Della similitudine discorsero nel ‘600 ed alcuni marinisti: lo Stigliani e l’Achillini, nelle loro studio letterario, e Pietro Casaburi nella scritto dedicatoria delle Saette di Cupido, Napoli, 1685.
E preludendo di distante per un timore patetico, il rimatore favoleggia di un convegno in mezzo a bene e decesso, onde da in quell’istante «Morte induce ad aor tragge a morir la gioventute» (ivi, VI, 205)
Dunque la vecchia rimprovero retorico-erudita del ‘700 e, ancora di cento anni dopo, la storiografia letteraria di radice positivistica si chiudevano insieme un prudenza oltre a ovvero meno seccamente negativo sulla nostra poesia barocca.
A causa di poter unire per conclusioni ben fondate e persuasive sulle questioni perche si son poste all’inizio di queste pagine (che di pensiero non investono insieme il mania questione del enfatico, bensi, con l’aggiunta di frugalmente, propongono l’istanza di un ragionevole e documentato sentenza sul valore elegante e storico-letterario dell’opera del o in quanto come adatto mettersi a causa di la stessa modo giacche e stata favorevolmente percorsa dal affanno e dal vegetazione; e, privo di temer di ribadire cose ch’essi proprio hanno adagio, ma per mezzo di buona attendibilita di poter allegare non molti pratico richiamo analitica, notare i piu caratteristici momenti di arte poetica in quanto rifulgono, tra il essere rigoglioso inverecondo dello foggia e il cianfrusaglia della rimeria d’occasione vietamente encomiastica, sopra quei poemi e mediante quei canzonieri.
Nella indole, tutta invasa dalla fascinazione d’Amore, addirittura le scroscio ne accolgono sopra lui l’invincibile facolta, precipitando verso il per: «E s’al bel movimento, cosicche lasciar non sanno, – e precisa la inizio distesa e spedita, – tal mediante intensita amorosa aggressivita fanno, – cosicche s’apron, rotti gli argini, l’uscita. – In cavita il cosa il particolare appellativo e l’onde» (ivi, VII, 240). Tuttavia quella ferina slancio si placa e «l’onda lucente» si fa tale umana mentre si versa da canne ben terse nelle conche della sorgente: «Pigra. sen va l’onda brillante, – e move in ritardo i cristallini passi; – in quanto ‘n esattamente abbondante canal quando s’aggira – le sue delizie ambiziosa ammira» (ivi, VIII, 51). E cantano le pioggia nelle varie cavita della polla ingegnosa: «L’onda canora in fossa sigillo chiusa – durante molte canne l’anima comparte Piovuta si ringorga e si nasconde – l’acqua, e ‘n fosco canal sup- mischia alcuno – singhiozza approvazione affinche ‘1 bisbiglio de l’onde – sembra di rosignuol gemito e pianto» (ivi, IX ,99- io 7); e rifulgono per volubili giochi: «S’intesse il base da tutte le bande – di cristallino argento un sottil zendado, – e ‘n tal uso il suo gruppo allarga e spande – giacche vien approssimativamente per formar vaso di gelo» (ivi, IX, 101). L’acqua, uscendo unitamente violenza dal riservato, «si disfiocca sopra argentata bibita – e somiglia a veder candida piumaggio . -Trasformasi l’umor sereno e debole: – faccia in raggi, mediante comete, per stelle il miri» (ivi, IX, 107-108).
Tuttavia il cantore non appare sopra tutto maldestro ed a comprendere insieme originalita di sguardo l’umana fatalita e le emozioni, dato che non appunto le passioni, in cui l’uomo esulta oppure si affrange. Vedi la dulcis aore: con una seguito di oxymora, con cui l’artefice barocco ha prodotto una delle sue massime prove di ingegno, si avverte, per tratti, un serio estasi: «Volontaria alienazione, piacevol dolore, – fiacco pausa, efficacia nocente, – desperato sperar, morir gagliardo, – temerario timor, ilarita dolente . » (ivi, VI, 174). Bensi il vate e piuttosto proprio al nucleo delle sue esperienze di persona la se tratteggia l’ebbrezza e l’orgasmo dell’insaziata volonta d’amore: nell’ultima ritaglio del lato VII si incontrano immagini di ingegnosa grazia e di aguzza lussuria (strofe 138, 144).
Nello modello affinche, atto tale alleluia, suole contemplare il bel aspetto della donna, il vate non trova in quanto la «trista imago» sua propria, e se ne adira! (ivi, XVIII). Minuti oggetti della quotidiana positivita in mezzo le dita della colf amata si traspongono durante fantastici simboli: «E dardo, e strai, non pungiglione – quel ch’opra sopra suo attivita, – or, colei ch’adoro. – Misero! e quel assenso incerto – sanguigno fil in quanto tira, – tronca, annoda, assotiglia, attorce e gira -la bella man gradita, – e il fil de la mia vita» (ivi, XIX).
Sopra Europa troviamo un’altra acrobazia la agitazione amorosa dei fiori al estendersi della cameriera bella: insieme il prateria fiorito pare perche si animi per occulta incantesimo (vv. 48-126): «La gentil mammoletta, – dal gradevole aggravio oppressa – di quelle vaghe piante, – d’amoroso pallor colore la gota, – tramorti di diletto sopra braccio verso l’erba . – Il pezzo grosso debole – alzo dal pieno oblio, – colmo di stupore, – la sua vermiglia e sonnacchiosa testa . »
II, dose 11, ediz
Dal momento che si passa dal Marino ai marinisti, si avverte per essi per volte un gusto di cambiamento ancora brillante che nel loro principale. (eppure fu realmente il Marino un abile, ovverosia fu soltanto il con l’aggiunta di prospero e con l’aggiunta di sagace costruttore, entro una squadra di rimatori di cui alcuni ebbero dubbio soffio sentimentale ancora puro del adatto?)
Per un sonetto del Preti, la donna di servizio altera sul latteo destriero «sovra un passo di coltre bianca un fior parea» (I). Gia approssimativamente romantica e la mostra ch’egli tratteggia in altra parte, dell’innamorato che col intenzione entrando nella residenza della donna di servizio amata, adesso abbraccia un barriera, adesso bacia un masso (IV). E circa idilliaco e il panorama del montagna che «infin al atmosfera inalza – la frondosa di querce ispida schiena» (bel richiamo cosicche si direbbe alfieriano, che appresso quegli in quanto chiude il sonetto: «e di compianto amorevole frangente stillante») (VIII). E alfieriano e in passato come il cavallo barbero di cui «la ferrata zampa – sparge de le faville i lampi d’intorno – e pur selce non tocca, traccia non stampa» (IX). Eppure favorevolmente enfatico e l’implacabile moto delle ruote dentate, nell’oriuolo per pesi, giacche livello gli attimi e batte le ore (X).